Cottura a pressione: ciò che c’è da sapere

La pentola a pressione e il suo metodo di cottura, hanno davvero una fama notevole e storica. Nonostante questo, la popolazione italiana sembra essere divisa in due fazioni: coloro che la utilizzano ogni volta che ne hanno la possibilità, e coloro che invece, non la usano affatto.

Tra i vari metodi di cottura, non è certamente uno dei più popolari. Un po’ per l’inesperienza del cuoco, un po’ per le voci che circolano sulla pericolosità che questa pentola possa scoppiare, viene utilizzata davvero poco.
Le persone che non hanno mai fatto uso della pentola a pressione, tendono a lasciarla lì, da qualche parte nell’armadio o in solaio, dove l’hanno depositata dopo averla ricevuta in eredità da qualche nonna o zia.

La cottura a pressione, è un metodo per cuocere diversi tipi di alimenti, utilizzato da tantissimi anni, molto efficace e popolare.
In questo articolo ti spiegherò come funziona e cosa si nasconde dietro a questo metodo così facile e rapido, rispetto a molti altri.

 

La pentola a pressione

La pentola a pressione, ideata nel 1679 dall’inventore francese Denis Papin, è uno strumento che se usato correttamente, può davvero cambiare la qualità della vita in cucina.

Innanzitutto, una delle caratteristiche fondamentali di questo strumento è che arriva ad una temperatura superiore rispetto a quella delle pentole normali.
La pressione interna infatti, permette di raggiungere i 120° C. Questo, non sarebbe assolutamente possibile nel caso di una classica pentola, che sfrutta la pressione atmosferica, la quale, determina la bollitura dell’acqua a 100°C.

Il punto di ebollizione dell’acqua, varia infatti a seconda della pressione , minore sarà, più bassa dovrà essere la temperatura per far bollire l’acqua, al contrario, se la pressione sarà maggiore, allora serviranno temperature più alte.

Quando mettiamo il coperchio sulla pentola dell’acqua per la pasta, lo facciamo perché sappiamo che il liquido bollirà prima ed evaporerà meno.
Ecco, il principio della pentola a pressione è un po’ lo stesso, ma decisamente amplificato: chiudendosi ermeticamente, la fuoriuscita di aria e vapore è quasi nulla e la pressione interna aumenta notevolmente e con lei, anche la temperatura.

 

I vantaggi e gli svantaggi:

Come in ogni cosa, esistono i pro e i contro. Per quanto riguarda i lati positivi, sono sicuramente legati al tempo di cottura degli alimenti, il quale è decisamente ridotto. In aggiunta, le sostanze nutritive (es. vitamine) rimangono all’interno dell’alimento invece di disperdersi nel liquido di cottura. Potremmo quindi dire, che è un metodo più salutare di altri.

L’aspetto negativo di questo metodo è invece legato, al ristretto ambito d’uso. La pentola a pressione non si adatta a qualsiasi alimento, ma ce ne sono alcuni che si prestano decisamente meglio come le patate, i cereali e i legumi.

 

A livello pratico:

Nella pentola a pressione è sufficiente mettere poca acqua, questo poichè la cottura avviene sostanzialmente grazie ai vapori.

Prima dell’apertura della pentola è necessario riportare la pressione intera a normalità grazie allo sfiato sul coperchio, il quale, dovrà essere aperto (o sollevato) manualmente.

Una volta ultimata la cottura, fai attenzione: nonostante qualcuno sostenga che si possa la pentola, mettendola sotto l’acqua fredda, io lo sconsigliamo fortemente. La pentola potrebbe infatti collassare causando perdite di liquido e vapore bollente.

Infine, nel caso in cui le ricette non lo specifichino, ricordati che i tempi di cottura,  partono sempre dal momento in cui la pentola va in pressione (da quando si sente il fischio o sbuffa). A quel punto si potrà abbassare il fuoco o spostarlo su uno più piccolo, per mantenere la pentola in pressione.

 

Adesso non ti resta altro che provare e sperimentare in cucina! Se vuoi qualche suggerimento, dai un’occhiata alle nostre ricette e fatti ispirare, ne trovarai moltissime.

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