Fritto misto piemontese: ricetta tradizionale

Se state pensando al pesce, siete fuori strada! Non di pesce si sta parlando, ma di carne, o per essere più precisi, di frattaglie.
In Piemonte, come saprete, non c’è il mare, ma non per questo gli abitanti della regione, si sono fatti scappare l’occasione di ideare un fritto tutto loro, con i prodotti tipici della gastronomia piemontese e che ancora oggi, a distanza di tempo, rappresenta uno dei secondi più celebri di questa cucina: il fritto misto piemontese!

Da dove arriva il fritto misto piemontese?

Come accade spesso, e se mi hai seguito negli articoli passati, ormai lo saprai anche tu, molti piatti piemontesi sono di origine popolare: povera e grezza.
La frittura mista piemontese non fa eccezione, abbiamo a che fare con un secondo piatto nato nei secoli scorsi, dalle famiglie contadine e allevatrici, che al momento del macello, non potevano permettersi di avanzare alcuna parte dell’animale.

Per consumare le fratteglie (polmoni, reni, rognoni, testicoli,cervella, animelle, fegato), che spesso avevano un gusto importante ed erano di difficile cottura, i popolani avevano iniziato a gustarli fritti, dopo averli passati nel pan grattato e cotti in abbondante olio.
Tradizionalmente, il fritto piemontese era quindi preparato quasi esclusivamente con le interiora, ricetta che con il passare degli anni è stata leggermente modificata, portando all’aggiunta di alcuni alimenti.

Frittura dolce o salata?

Ricorda, se intanto che mangi questa prelibatezza, dovesse arrivarti alla bocca un gusto dolce, non stupirti, è assolutamente normale! Per quanto bizzarro, il fritto alla piemontese, rivisitato in chiave “moderna”, vede serviti contemporaneamente ingredienti salati e dolci.
Alle frattaglie originali, sono stati infatti aggiunte diverse verdure, quali zucchine, cavolfiori, finocchi e diversi pezzi di carne, come fettine di vitello e salsiccia, mentre la parte zuccherina, è invece costituita da amaretti, semolino dolce (con cioccolato o meno) e frutta.

Troppo? Pensi che sia un pochino eccessivo? Devi provarlo, non esiste altro modo per cambiare idea! Probabilmente da biellese sarò di parte, ma altrettanto sicuro di quello che dico!

 

Può essere considerato un secondo piatto, anche se spesso si tende a consumarlo come piatto unico per via della ricchezza degli ingredienti ed è tipico del periodo autunnale o invernale, anche se oggi, si è iniziato a consumare sempre più spesso, perdendo parte della sua stagionalità.

 

Anticipo che non esiste un solo tipo di fritto misto piemontese, ogni famiglia tende a preferire alcuni ingredienti e sfavorirne altri e spesso variano a seconda della stagione. Ho scelto di suggerire una versione abbastanza completa, così che possa eventualmente fare una cernita tu stesso!

Segui la nostra ricetta per preparare il fritto misto alla piemontese e non te ne pentirai, ne sono certo!

 

Ingredienti per 6 persone:

Salsiccia: 1 mt

Fettine di vitello: 6

Costolette di agnello: 6

Cervella: 200 gr

Animelle: 200 gr

Fegato di vitello: 200 gr

Carciofi: 3

Zucchine: 1

Mela: 2

Amaretti: 10

Uova: 4

Pan Grattato: q.b per impanare

Farina: q.b. per impanare

Acqua frizzante: q.b.

Olio per frittura: 1 lt

Sale: q.b

 

Per il semolino:

Semolino: 250 gr

Latte: 1 lt

Limone: 1

Zucchero: 60 gr

Per prima cosa dedicati alla preparazione del semolino: metti in una pentola il litro di latte con la scorza grattugiata del limone e poggiala sul fuoco per portare a ebollizione. Una volta arrivato a temperatura, aggiungi il semolino a pioggia e mescola continuamente per non far attaccare la farina sul fondo ed evitare grumi, proprio come fosse una polenta.
Quando cotto e denso, aggiungi lo zucchero semolato e mescola ancora.

A questo punto trasferisci il semolino in una teglia, livellalo con una spatola (dovrà essere alto circa 3 cm) e lascialo raffreddare. Una volta freddo, taglialo a rombi e mettilo da parte.

Dedicati a questo punto alla carne, ogni pezzo dovrà essere tagliato a tocchetti, la salsiccia in pezzi lunghi circa una spanna, le interiora a bocconi, le fettine dovranno essere lasciate intere o tagliate eventualmente a metà, a seconda della grandezza. Le animelle e le cervella potranno essere sbollentate qualche minuto prima di essere impanate e fritte.

Per quanto riguarda invece la verdura taglia le zucchine a fettine e i carciofi a spicchi (privati delle foglie più dure, della barba e delle spine). Sbuccia le mele, privale del torsolo e taglia anch’esse a fettine.

A questo punto occupati della panatura: prendi i vari ingredienti (tranne gli amaretti e la mela), passali nella farina, poi nell’uovo e successivamente nel pangrattato. La mela e l’amaretto dovranno essere impanati in una pastella fatta con due cucchiai di farina e l’acqua frizzante.
Metti sul fuoco una pentola con abbondante olio e fallo scaldare. Quando sarà arrivato a temperatura, cuoci i diversi ingredienti fino a che la panatura sarà bella colorata e dorata.

Toglili man mano dalla pentola e rimuovi l’olio in eccesso facendoli riposare in un piatto con della carta assorbente da cucina.

Servili ancora caldi, i tuoi ospiti ne saranno entusiasti!

 

Consigli:

Se vuoi rendere la parte dolce ancora più golosa, una volta cotta, ma ancora caldi, passali nello zucchero, così che resti attaccato alla superficie e dia quel tocco zuccherino in più.

Al semolino dolce puoi aggiungere facoltativamente anche l’uvetta o alcune gocce di cioccolato.

 

 

Per altre ricette tradizionali e non, segui i nostri secondi piatti gustosi e facci sapere qual’è il tuo preferito!

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