Gin-tonic: il cocktail più buono
È forse uno dei cocktail più famosi e gettonati di sempre, esempio di come prodotti stranieri, entrino a far parte di altre culture, in questo caso quella italiana.
Il gin-tonic è davvero una delle bevande più apprezzate al mondo e con mille sfumature e aromi, accompagna le nostre serate da quando eravamo ragazzi.
Un po’ di storia sul Gin-tonic
Nonostante la popolarità di questo cocktail, pochi conoscono la storia del gin tonic, per quanto simpatica e particolare.
La nascita di questa bevanda, è infatti legata a due medicine utilizzate qualche secolo fa, tra il 1600 e la metà nel ‘900.
Per spiegarci meglio: circa nel 1650, viene inventato il primo gin, con l’obiettivo di trovare un modo per far consumare le bacche di ginepro ai pazienti con problemi di circolazione sanguigna. Alla base della produzione di questo alcolico, ci sono infatti le bacche di ginepro, aromatiche e benefiche.
Qualche anno dopo, durante il periodo di colonizzazione delle Indie da parte degli inglesi, gli stessi iniziano a contrastare la malaria, attraverso il consumo di chinino, un medicinale in grado di sconfiggere la malattia particolarmente diffusa nella regione asiatica.
Troppo amaro per poter essere bevuto in purezza, il chinino veniva miscelato con l’acqua, andando così a creare il predecessore della attuale acqua tonica.
Meglio sì, ma non ancora sufficientemente buono. Ecco quindi che per addolcire e rendere più piacevole la bevanda, iniziarono ad aggiungere all’acqua e chinino, un alcolico: il gin.
Nasce così lo straordinario cocktail che prende il nome di gin tonic, diffusosi in poco tempo in tutta Europa e mondo.
Il Gin-tonic
Il gin tonic, come facilmente intuibile, ha due fondamentali e insostituibili ingredienti: il gin e l’acqua tonica.
Il gin, distillato di un fermentato di cereali o patate aromatizzato con erbe e spezie, è uno degli alcolici più famosi al mondo. Necessariamente caratterizzato da uno spiccato aroma di ginepro, può avere altre note caratteristiche che dipendono dal produttore e quindi dalle spezie aggiunte a quella di base (cannella, coriandolo, agrumi, etc.).
All’alcolico viene quindi aggiunta l’acqua tonica, che varia anch’essa di aroma e gusto, a seconda del gin al quale è abbinato. Può infatti essere più secco, speziato, fruttato, agrumato e così via.
Come preparare il gin tonic
Fondamentale per la realizzazione di un buon gin-tonic, sono gli ingredienti di qualità. Esattamente come per vini, birre e qualsiasi prodotto alimentare, esistono anche per il gin, bottiglie di maggior qualità, e altre invece, quasi difficili da definire tali.
La stessa cosa vale ovviamente per l’acqua tonica.
Oggi suggerisco due prodotti qualitativamente validi, tra i mille che si potrebbero suggerire, ma a quel punto, dovremmo davvero stare qui per giorni.
Per preparare il tuo gin tonic, quello che ti serve è:
- Gin Hendrick’s, un London Dry gin, prodotto in Scozia e dagli aromi di rosa e cetriolo
- Acqua tonica Fever Three “Indian Premium”
- Ghiaccio
- Cetriolo
In un bicchiere highball, di quelli lunghi e stretti per intenderci, metti del ghiaccio a cubetti, almeno fino a metà bicchiere, dopo di che aggiungi gin e acqua tonica, avendo cura di mettere prima l’alcolico.
Gira leggermente per miscelare gli ingredienti e decora con due fettine di cetriolo.
Inutile dire che questo cocktail, per quanto facile, lascerà di stucco i tuoi commensali. Il profumo fresco ad estivo rende il clima leggero e piacevole, perfetto per un post cena in compagnia.
Quando consumarlo
Naturalmente, dipende molto dai gusti singoli di ogni persona. Solitamente è molto adatto ad un post cena con amici, ma potrebbe anche essere un buon aperitivo, sicuramente più impegnativo di un classico bicchiere di Prosecco.
Personalmente lo trovo ottimo anche per rilassarsi a casa, in un tardo e soleggiato pomeriggio primaverile, o come cocktail natalizio.
Vista la qualità degli ingredienti, potrei sconsigliarlo durante un party particolarmente alcolico, ma naturalmente, sono scelte.
Spero che questo articolo ti sia stato utile e ti abbia interessato. Se volessi saperne di più su altre ricette di cocktail o aperitivi, dai un’occhiata alla pagina, ce n’è davvero da sbizzarrirsi.